Parliamo di due argomenti!
1)
Qualche tempo fa guardando le informazioni sulla scuderia di mangaka di Shueisha (la parte WSJ e qualcosa su quella SQ) leggevo che:
- Kohei Horikoshi è stato assistente di Yasuki Tanaka :argh: Non so perché ma gli avevo sempre considerati mangaka coetanei però, sì, effettivamente pensandoci Tanaka ha iniziato qualche anno prima
- Yoshiyuki Nishi è stato assistente sia di Takeshi Obata che di Yusuke Murata (ricordo che Murata è stato assistente di Obata, poi vabbè anche di altri ma qui ci importa sottolineare questo). E chissà se Nishi e Murata sono stati assistenti di Obata insieme e poi Murata ha preso la sua strada e Nishi è andato con lui, o se Nishi ha fatto da assistente prima al maestro che poi l'ha presentato all'allievo o viceversa.
E ci sono tanti altri casi interessanti :mumble:
Poi quello che salta all'occhio sono i tanti nomi di cui nel peggiore dei casi non è uscito più nulla e nel migliore dei casi esce qualcosina ogni 2-3 anni (3-4 volumi, che non venderanno nemmeno 5.000 copie quindi il guadagno è poca cosa). Al che mi chiedo ma questi mangaka cosa fanno (quando non sono chiamati)? Presumo gli assistenti, gli insegnanti di disegno in accademie e/o altro, poi magari qualcuno è di famiglia ricca è quindi può permettersi di non far niente nel mentre aspetta la chiamata
Sarebbe interessante se qualcuno gli intervistasse, parlo di siti jap perché difficilmente i mangaka rilasciano interviste a siti esteri (a parte alcuni big con spirito internazionale).
Questo mi porta ad alcune riflessione sul funzionamento di questa industria.
Gli editori grossi sono alla continua ricerca di nuovi talenti; chiaramente avendo le loro scuderie uno spazio, sì, grande ma non infinito per ovvi motivi gestionali per forza di cose facendo entrare nuova gente qualcuno della vecchia dovrà uscire. Presumo lo facciano in un'ottica capitalista del puntare sempre al nuovo.
Nel senso:
a) se non sfondi in tot. anni tanto vale trovare uno nuovo e vedere lui come andrà
b) se sfondi ti teniamo fino a che hai successo
[Questo è per farla semplice, poi ci sono molti casi particolari]
Certo sarebbe assurdo anche avere pochi autori e alternare quelli di continuo, come fanno certe case editrici piccole.
Diciamo che bisognerebbe trovare una via di mezzo tra i due modus operandi.
C'è un'ulteriore questione, l'approccio degli editori verso i proprio (cioè lanciati da loro) autori famosi. Ce ne sono vari.
Ad alcuni interessa se una serie ha successo o no, quindi non favoriscono i veterani. In certi casi sembra quasi facciano molta fatica a richiamarli, cos'è sono anche loro dei sostenitori del principio del "Once Only"? Forse a questi editori piace dare una impressione di nuovo, quindi dopo che l'autore ha avuto i suoi 15 minuti d...
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