"Vogliono sapere tutto di me, TUTTO!", diceva il grande Maurizio Merluzzo qualche anno fa in un suo video. Riferendosi al fatto che i suoi fan volessero sapere ogni minimo dettaglio della sua vita.
Forse, invece, le case editrici di manga hanno in mente una frase simile quando pensano alle loro super hit e quindi procedono a fare un certo tipo di sequel.
Quale tipo di sequel? Quello sui figli dei protagonisti, ossia sulla nuova generazione.
Alla fine, questa, è un'operazione editoriale che dà sempre i suoi frutti. Si parla di super hit quindi anche se il sequel sarà seguito dal 10% dei lettori, come in genere succede, si farà cassa. Non trascurando che si può avere anche nuovo pubblico (di solito ci sono sempre spiegazioni a grandi linee che permettono di poter fruire dell'opera a sé), che magari poi si recupererà l'opera originale.
Di solito abbiamo 2 casi:
1) Il sequel è curato se anime da sceneggiatori o se manga da autori minori
2) Il sequel, sempre manga, è curato dall'autore originale
Nel 1° caso spesso la cosa è voluta dell'editore; l'autore si fermerebbero lì con la sua parola come fine, però non rifiuta sia per avere soldi facili che per non rovinare i rapporti.
Nel 2° caso spesso vediamo autori le cui opere successive sono state tutte dei flop che quindi si aggrappano al loro unico titolo forte per mantenere il proprio successo.
Parere personale: forse certe volte l'industria, principalmente gli editori e in misura molto minore gli autori, dovrebbe avere il coraggio di non sfruttare le opere (è accettabile far fruttare i propri successi, senz'altro, ma non oltre).
Forse, invece, le case editrici di manga hanno in mente una frase simile quando pensano alle loro super hit e quindi procedono a fare un certo tipo di sequel.
Quale tipo di sequel? Quello sui figli dei protagonisti, ossia sulla nuova generazione.
Alla fine, questa, è un'operazione editoriale che dà sempre i suoi frutti. Si parla di super hit quindi anche se il sequel sarà seguito dal 10% dei lettori, come in genere succede, si farà cassa. Non trascurando che si può avere anche nuovo pubblico (di solito ci sono sempre spiegazioni a grandi linee che permettono di poter fruire dell'opera a sé), che magari poi si recupererà l'opera originale.
Di solito abbiamo 2 casi:
1) Il sequel è curato se anime da sceneggiatori o se manga da autori minori
2) Il sequel, sempre manga, è curato dall'autore originale
Nel 1° caso spesso la cosa è voluta dell'editore; l'autore si fermerebbero lì con la sua parola come fine, però non rifiuta sia per avere soldi facili che per non rovinare i rapporti.
Nel 2° caso spesso vediamo autori le cui opere successive sono state tutte dei flop che quindi si aggrappano al loro unico titolo forte per mantenere il proprio successo.
Parere personale: forse certe volte l'industria, principalmente gli editori e in misura molto minore gli autori, dovrebbe avere il coraggio di non sfruttare le opere (è accettabile far fruttare i propri successi, senz'altro, ma non oltre).
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